PERCHE’ RIALZARSI NELLE DIFFICOLTA’?

La “resilienza” è una parola che deriva dalla fisica dei metalli riferita originariamente al loro  capacità di assorbire un urto senza rompersi.

Di conseguenza è un concetto molto usato nella progettazione dei veicoli di trasporto e non solo.

Per diffusione lo stesso concetto è stato poi applicato alla mente umana.

Nella vita possono arrivare eventi difficili, degli urti esistenziali, dei fallimenti, degli avvenimenti che facciamo fatica ad accettare; il resiliente è chi affronta queste sfide senza fuggire o, peggio, senza sentirsi annientato.

Tutti abbiamo uno o più punti di rottura e si spera sempre di starsene ben alla larga.

L’integrità della nostra persona, della nostra vita mentale ed emotiva viene così automaticamente difesa.

Ma ci sono avvenimenti che accadono oltre la nostra volontà: una separazione, una malattia o una crisi in genere.

Certo, dal punto di vista psicologico si può analizzare e comprendere meglio la natura delle difficoltà vissute e spesso si nota come in realtà siano presenti degli aspetti inconsci e autosabotanti che in un qualche modo attraggono alcune avversità; è opportuno quindi conoscere queste forze interiori ed integrarle, specie in vista del futuro.

Ma esiste anche il presente, il qui ed ora e, anche se non ancora risolto, comunque occorre vivere, andare avanti e ci poniamo allora queste domande; durante la crisi cosa facciamo? Come possiamo reagire?

Con alcune attenzioni e convinzioni:


1. La crisi è spesso connaturale con l’evoluzione. Raramente si passa da una condizione all’altra senza disagio.

2. La crisi è il passaggio, il momento in cui ci si sgancia dalle certezze acquisite e si aprono nuovi orizzonti.

3. La crisi va considerata come una preziosa alleata. Obbliga a fermarsi, a riorientarsi e a capire qual’è la strada giusta.

4. Le crisi hanno un tempo limitato, nelle situazioni più complesse anche anni ma poi, per loro stessa natura, finiscono.

5.La crisi non è necessariamente una rottura totale rispetto a tutto quello che è stato fatto precedentemente.

6. La crisi chiede, esige, interiorità. Occorre fermarsi, capirsi e orientarsi. Non è strano vivere queste dimensioni…semmai la stranezza è all’opposto.

Però esiste la variabile caos; alcune crisi non le scegliamo, non sono il frutto dei nostri errori ma piuttosto di quelli degli altri che si ripercuotono su di noi.

Non importa di chi sia la colpa. Dal punto di vista psicologico gli effetti sono quasi gli stessi e le attitudini per superare le difficoltà sono pressoché le stesse. La vera domanda è: cosa credo sia la vita? Una crociera dove star il più tranquilli possibile o un viaggio d’esplorazione nel quale, attraverso le prove della vita, gradualmente arrivo a nuovi gradi di sapienza?

Il primo cercherà delle comfort zone e vivrà le difficoltà come delle maledizioni mentre il secondo, non le cercherà ma sa che possono fare parte del gioco, e vivendole ne trarrá beneficio, pur a volte nel dolore, anzi forse proprio grazie ad esso